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Corsi retribuiti per disoccupati: come funziona l’indennità

Sono davvero tante le iniziative a favore dei soggetti disoccupati o inoccupati: programmi regionali, bandi, finanziamenti, opportunità di tirocinio e di formazione e lavoro. Tutte queste iniziative hanno un unico obiettivo: il reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Non tutti sanno però che alcuni dei corsi di formazione per disoccupati prevedono una piccola retribuzione, definita indennità di partecipazione o indennità di frequenza. Vediamo in cosa consiste e come funziona.

Che cos’è l’indennità di frequenza

L’indennità di frequenza per la partecipazione a corsi di formazione consiste in una somma di denaro che varia a seconda dello stipendio percepito dal lavoratore prima di perderlo. L’indennità può essere percepita per l’intera durata del programma regionale e del corso di formazione. Ogni corso prevede poi la possibilità di reinserimento lavorativo tramite colloqui di lavoro.

La somma di denaro dell’indennità di partecipazione cammina di pari passo con il reddito dell’ex-lavoratore e per questo motivo, per legge, è obbligatoria la ritenuta fiscale, ergo ogni indennità ricevuta deve essere tracciabile dallo Stato. Per questo motivo l’indennità percepita da ogni lavoratore che prende parte ad un corso, master o progetto lavorativo, riceverà l’indennità tramite assegno circolare non trasferibile.

Non solo corsi: progetti e bandi per disoccupati

I corsi di formazione sono soltanto una delle tante opportunità per chi è in cerca di un nuovo lavoro. Ogni Regione infatti, eroga diversi bandi pubblici per il reinserimento lavorativo. Al momento, ad esempio, sono attivi alcuni interessanti bandi nelle regioni del Sud Italia, alcuni dei quali prevedono un’indennità di frequenza per corsi di formazione, altri invece propongono iniziative diverse.

Mi Formo e Lavoro della Regione Puglia, ad esempio, prevede l’indennità di partecipazione per la frequenza di corsi utili al reinserimento lavorativo. L’indennità è oraria e corrisponde alla cifra di 6 euro per i disoccupati e di 2,50 euro per i percettori NASPI.

Altri progetti come Dote Lavoro Calabria invece, mirano a sostenere chi ha perso il lavoro attraverso altre azioni, tra cui anche la frequenza di corsi di formazione professionale senza indennità. Il costo complessivo dei corsi però, viene interamente coperto dall’ente regionale.

Altre possibilità per chi cerca lavoro

Non dimentichiamo infine le due possibilità sempre a disposizione dei soggetti disoccupati: la Naspi e i progetti del Welfare to Work.

La NASpI è la nuova indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori che hanno involontariamente perso il lavoro. Viene percepita da chi fa domanda telematica tramite il portale dell’Inps e viene erogata ogni mese. L’importo è pari al 75% della retribuzione media mensile, percepiti dal lavoratore che negli ultimi quattro anni.

Il Welfare to work invece, è un insieme di iniziative e assistenza per chi ha perso il lavoro ed ha intenzione di reinseristi in un determinato contesto di lavoro. Si tratta di una serie di corsi di formazione pratici che servono a creare nuove opportunità, conoscere nuovi mondi e modi di lavorare. I corsi di formazione per disoccupati sono diversi da regione e regione, basta recarsi ai  centri per l’impiego e chiedere informazioni in merito.

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